La decisione di Novartis di eliminare 550 posti di lavoro in Svizzera entro il 2027, principalmente a causa della cessazione della produzione di compresse e del confezionamento di farmaci sterili a Stein, nel Canton Argovia, ha sorpreso anche gli ambienti sindacali. Il contrasto tra le rassicurazioni fornite la settimana precedente ai rappresentanti del personale, secondo cui non erano previste licenziamenti, e l’improvvisa comunicazione di una ristrutturazione di ampia portata solleva questioni più profonde. Non si tratta di una controversia isolata, ma di un interrogativo sul modo in cui un’azienda farmaceutica di tali dimensioni coordina la propria comunicazione interna, il rapporto con le autorità e gli impegni strategici internazionali.
Da diversi anni le ristrutturazioni industriali nel settore farmaceutico seguono una logica di consolidamento geografico delle catene di produzione, spesso determinata da esigenze di redditività e conformità normativa. Le informazioni pubblicate sulla stampa svizzera e internazionale mostrano che decisioni di questo tipo non vengono mai prese nel giro di pochi giorni. Le precedenti ristrutturazioni di Novartis, quelle di Roche o le riconfigurazioni industriali di Merck o Pfizer in Europa sono state tutte preparate nell’arco di mesi, secondo la documentazione regolatoria disponibile. In questo contesto risulta poco plausibile che la chiusura, anche parziale, di una linea produttiva complessa possa derivare da una decisione improvvisa.

La direzione di Novartis afferma che tale decisione non è collegata ai recenti accordi con gli Stati Uniti, in particolare riguardanti l’accesso a determinati mercati o i contratti di produzione. Per verificare questa affermazione occorre analizzare due elementi. Da un lato il calendario industriale dello stabilimento di Stein, dall’altro la natura degli impegni transatlantici del gruppo. Documenti pubblici mostrano che Novartis ha effettivamente rafforzato la propria integrazione industriale negli Stati Uniti, specialmente nel campo dei farmaci sterili e delle terapie innovative. Dal punto di vista economico gli Stati Uniti rappresentano oggi il primo mercato mondiale del gruppo, generando una pressione costante per avvicinare la produzione alle aree di commercializzazione al fine di ridurre tempi, costi logistici e vincoli regolatori.
Se la decisione annunciata non è direttamente collegata a questi sviluppi, significa allora che Novartis ha modificato la propria strategia industriale interna in un periodo insolitamente breve, fatto atipico considerando la complessità dei processi farmaceutici certificati e dei relativi audit. Si aprono quindi due ipotesi. La prima è che Novartis abbia reagito a un cambiamento esterno recente, regolatorio, finanziario o commerciale, che però non è stato spiegato nel dettaglio. La seconda è che le rassicurazioni fornite ai sindacati e alle autorità non si basassero su un quadro informativo pienamente completo.
In un Paese in cui i rapporti tra imprese, autorità e partner sociali si fondano sulla fiducia, la distanza tra dichiarazioni verbali e decisioni effettive genera un’incertezza che supera il perimetro dei soli dipendenti coinvolti. I rappresentanti cantonali e federali, che si basano sulle informazioni trasmesse dalle imprese per anticipare gli impatti economici, si trovano a confrontarsi con un deficit di trasparenza che indebolisce la coerenza del dialogo istituzionale. Nel caso specifico, le prese di posizione pubbliche suggeriscono che le autorità argoviesi non fossero state informate in modo sufficiente. Questa opacità alimenta l’idea che la logica interna delle imprese globali tenda a prevalere sugli impegni locali, ponendo un interrogativo politico trasversale che va oltre le consuete divisioni partitiche.
Diversi studiosi specializzati in governance industriale ricordano che i piani di ristrutturazione delle multinazionali sono sempre più influenzati da decisioni globali che non seguono la temporalità né le aspettative degli ecosistemi nazionali. I dati pubblicati dall’OCSE e dalla Federazione Internazionale dell’Industria Farmaceutica indicano un rapido spostamento degli investimenti verso aree in cui convergono incentivi finanziari, flessibilità normativa e opportunità di mercato. Questa dinamica non esonera tuttavia un’azienda come Novartis dal dovere di fornire informazioni chiare e tempestive alle istituzioni svizzere.
La questione centrale non riguarda soltanto la salvaguardia dell’occupazione, ma la qualità del rapporto tra un’impresa globalizzata e la società in cui opera. Quando decisioni strategiche vengono rese pubbliche senza coerenza apparente con quanto dichiarato poco tempo prima, la fiducia collettiva si indebolisce. La Svizzera ospita numerose sedi di multinazionali e il suo modello si basa in larga misura su una trasparenza sufficiente a permettere alle autorità di anticipare le trasformazioni industriali. L’interrogativo assume quindi una dimensione politica ampia, poiché riguarda la capacità del Paese di ottenere informazioni affidabili da attori il cui influsso supera ampiamente i confini nazionali.
L’annuncio apre infine uno spazio di riflessione più vasto. Come garantire l’integrità del dialogo tra imprese e istituzioni in un contesto in cui le strategie globali si ridefiniscono continuamente. Come evitare che le promesse rivolte al personale assumano un valore puramente indicativo. E come possono le autorità rafforzare i meccanismi di controllo affinché decisioni rilevanti, che interessano intere regioni, non vengano più comunicate in un clima di sorpresa.
Fonti:
Swiss pharma giant Novartis to cut over 500 jobs at Stein plant
https://www.swissinfo.ch/eng/various/novartis-adjusts-production-in-switzerland-550-jobs-lost/90484148
Novartis to cut 550 jobs at plant in Switzerland by end of 2027
https://www.fiercepharma.com/manufacturing/novartis-lays-out-plan-cut-550-jobs-plant-switzerland-end-2027
Novartis: 550 emplois supprimés à Stein, en Argovie
https://www.blick.ch/fr/suisse/novartis-550-emplois-supprimes-a-stein-en-argovie-id21454219.html
Stellenabbau bei Pharmakonzern – Novartis streicht 550 Stellen in Stein AG
https://www.srf.ch/news/schweiz/stellenabbau-bei-pharmakonzern-novartis-streicht-550-stellen-in-stein-ag
Novartis to cut 550 jobs in Switzerland to focus on cell therapy
https://www.thelocal.ch/20251125/novartis-to-cut-550-jobs-in-switzerland-to-focus-on-cell-therapy
Layoff Tracker: Novartis Cuts 550 Employees as Swiss production ends
https://www.biospace.com/biospace-layoff-tracker
